venerdì 28 dicembre 2007

La struttura (seconda parte)

Per realizzare la struttura della mensola ho impiegato delle liste di abete piallato di sezione 20x80 mm e lunghezza 300 cm, tagliate a misura ed assemblate con colla per legno a rapida essicazione e viti da legno da 3x35 mm.
In queste immagini è possibile vedere i risultati della prima fase di lavorazione.


Alla struttura devono essere ancora aggiunte alcune traverse di rinforzo ed una lista perimetrale la cui posizione verrà determinata in seguito.
La tavola di supporto dei binari (in muntistrato da 10 mm) per ora resta solo appoggiata alla stuttura al fine di garantire un maggior agio in fase di posa dei binari e di realizzazione del cablaggio elettrico.
La profondità della tavola è stata portata a 27 cm per consentire l'incasso delle manopole dei tiretti.


A questo punto iniziano le prime prove "a secco" di disposizione dei deviatoi.

lunedì 24 dicembre 2007

La struttura (prima parte)

Questa è la parete della camera da letto destinata al plastico, misura circa 260 cm di lunghezza.


Per valutare gli ingombri delle mensole ho ripordotto a terra la loro sagoma con del nastro adesivo di carta.


Nel dubbio di quale fosse la giusta quota a cui posizionare le mensole, ho preferito rimandare la decisione ed affidare il supporto dei due deck ad un sistema regolabile facilmente reperibile in grandi magazzini del fai-da-te.
Il sistema si compone di due elementi, uno di tipo fisso (una bacchetta in metallo da fissare al muro con tasselli, in cui è presente una serie di fori a 5 cm di distanza l'uno dall'altro) ed uno mobile (squadre ad L munite di ganci di ancoraggio).
Con cinque elementi del tipo fisso ho risolto rapidamente il problema in questo modo.


Per posizionare le bacchette alla stessa quota e garantire un appoggio ottimale della struttura del deck, in fase di fissaggio ho utilizzato una riga ed una bolla.


Il plastico verrà realizzato per gradi, nelle due immagini che seguono si può vedere la quota delle squadre quando dovranno sostenere una sola mensola e quando (a plastico finito) dovranno sostenere i due livelli.


La posizione è, ovviamente, di massima e può essere facilmente modificata; nella ultima foto è di circa 150 cm dal suolo per il primo livello e 100 cm per il secondo.

lunedì 17 dicembre 2007

Progetto

Quando Marco ha deciso di realizzare un plastico, mi sono subito offerto per aiutarlo nella progettazione. Uno dei requisiti era la possibilità di effettuare esercizio realistico.
Dato lo spazio a disposizione - una parete lunga 2,5m per 25cm di profondità - ho disegnato tre possibili soluzioni, ambientate in tre differenti periodi e luoghi degli USA.

- Il tracciato A rappresenta una cittadina attraversata da una linea principale, alla quale sono raccordate alcune industrie. L'ambientazione pensata è la East Coast durante gli anni '60.

- Il tracciato B riproduce la fine di una branch line, alla quale sono raccordate alcune industrie con una configurazione di binari abbastanza tipica. La prevalenza di "Grain elevators" fa pensare al Midwest, nel periodo degli anni '70.

- Il tracciato C rappresenta una tipica cittadina del sud della California attraversata da una linea principale; il tema di questo tracciato è la spedizione di agrumi ed altri prodotti deperibili, che richiedono l'uso di carri refrigerati. Ambientandolo nei primi anni '60 vi sarebbe la possibilità di riprodurre anche una tipica piattaforma di carico blocchi di ghiaccio, che avevano lo scopo di tenere controllata la temperatura all'interno dei carri.

Alla fine, dopo molte chiacchiere su quale fosse la soluzione migliore, Marco ha optato per realizzare un plastico a mensola a due piani, raccordati da piccole staging yard mobili che permettono il parceggio ed il trasbordo dei convogli da un piano all'altro.
Il prototipo scelto è la ATSF, ambientata in Arizona negli anni '70. Questo permetterà in futuro di poter interscambiare fisicamente i carri tra Marco, il futuro plastico C&NW di Alex Corsico ed il mio costruendo plastico SP.


Il Deck 1 è il tracciato A del precedente disegno, con qualche modifica. Il Deck 2 è una espansione plausibile del Deck 1, che offre comunque dicrete possibilità operative.
Entrambi i Deck avranno delle coulisse o staging yard mobili alle estremità che consentono di alternare i convogli ed alimentare il traffico da e per le industrie raccordate alla linea.

Il tema del plastico rimane naturalmente l'esercizio realistico con un particolare occhio di riguardo allo smistamento di carri nelle varie industrie raccordate; il traffico merci, regolato da carte carro e ordini di carico, aggiunge quel pizzico di imprevedibilità che, in poco spazio, permette di ottenere svariate possibilità di gioco sia in solitario che fino ad un massimo di tre persone.

Denny Turani

martedì 11 dicembre 2007

L'inizio

Ho cominciato fattivamente con il ferromodellismo solo nell’estate 2006, ossia alla non trascurabile età di 41 anni, iscrivendomi a Fremo Italia.
Frequentando assiduamente il gruppo di associati Fremo, ho avuto modo di conoscere ed apprezzare il ferromodellismo USA, in particolare la qualità ed affidabilità dei suoi rotabili e dell’armamento, e più in generale, il livello realizzativo dei plastici e le capacità tecniche dei modellisti statunitensi. Quando ho sentito la necessità di avviare la realizzazione di un plastico casalingo, orientato all’esercizio realistico, non ho, dunque, avuto dubbi riguardo alla scelta e sin da subito ho acquistato materiali oltre oceano.
Il progetto, nel mio caso risulta fortemente condizionato dal poco spazio a disposizione, di fatto sono riuscito a destinare al plastico solo una parete della camera da letto; ciò tuttavia non impedisce (grazie anche alla scala impiegata) di realizzare un disegno di tracciato che può garantire svariate ore di gioco in solitario ed anche, eventualmente, con l’ausilio di altri uno o due operatori.
Nel bozzetto che segue viene rappresentata la struttura del plastico: due mensole di 250x25 cm sovrapposte l’una all’altra, messe in comunicazione fra di loro tramite un sistema di cassetti (lato destro) e collegate al “resto del mondo” tramite due mini staging yard rimovibili (lato sinistro), il tutto per uno sviluppo di circa 5 mt di tracciato in pochi centimetri di profondità.


Il plastico, ambientato negli anni ’70, rappresenta un tratto della linea Third District situata in Arizona (ora Seligman Subdivision), gestita dalla compagnia AT&SF (Atchinson, Topeka & Santa Fe Railway).
Visto che questa linea, per molti tratti, corre parallela alla nota Route 66, ho deciso dì caratterizzare ulteriormente il plastico riproducendo un accenno di questa strada su entrambi i livelli.

I binari saranno i felssibili Micro Engineering cod. 55, i deviatoi gli Atlas #5 e #7, sempre in cod. 55, Blue Point Tornout Controller come comandi per deviatoi, l'alimentazione in Dcc, probabilmente tramite centrale Digitrax Euro Radio di prossima introduzione sul mercato.
Un ringraziamento particolare a Denny Turani, ideatore del layout e dispensatore di numerosissimi ed utili consigli sulle ferrovie USA reali ed in scala, a Franco (Pik) Piccardo, per aver anch’egli contribuito alla stesura del progetto, ad Alex Corsico per il contributo che saprà dare in tema di esercizio, a mia moglie Roberta perché tollera che ad ogni fine settimana la nostra casa familiare si trasformi in un laboratorio modellistico.


Marco Trespidi