lunedì 23 giugno 2008

Staging yard (prima parte)

Il progetto del plastico subirà una modifica.
Al fine di incrementare le possibilità di esercizio, ossia di consentire il gioco contemporaneamente a due crew composte da due operatori l'una, unitamente a Denny ho deciso che il plastico avrà sviluppo ad L, con un modulo fisso (quello già realizzato) ed uno mobile che a riposo risulterà posizionato come previsto nel vecchio progetto e durante le fasi di gioco rappresenterà la prosecuzione lato Est di quello attuale.
La staging yard - una sola - sarà posta sul lato Ovest e dovrà, come in precedenza, essere mobile, perchè ubicata di fronte alla porta di accesso della camera da letto.
Per realizzare la staging mi sono, quindi, preoccupato di reperire, in primo logo, soluzioni di aggancio/sgancio della staging che risultassero rapide e sicure per l'incolumità dei rotabili.
Per l'aggancio della staging alla testata del modulo ho risolto con l'ausilio di una squadretta di metallo ad L e relativa staffa di ancoraggio di cui una parte è stata asportata (la linea rossa è quella di taglio).


La staffa è stata poi fissata con quattro viti come da foto.


Anche la squadretta ad L è stata ancorata al piano della staging (lista di abete piallato perfettamente piana di sezione 2x9,5 cm e lunghezza 130 cm) con due viti da legno. L'aggancio una volta installato non presenta giochi di alcun tipo.


L'appoggio sul lato opposto della staging è stato, invece, risolto con soluzioni analoghe a quelle impiegate per l'ancoraggio del modulo (bacchetta a muro e braccio mobile) e con l'ausilio di questo accessorio.


Anche in questo caso l'ancoraggio risulta stabile.



lunedì 16 giugno 2008

Come eliminare le fessurazioni alla base dei fabbricati

Riccardo Olivero scrive su TTM del maggio 2003: “… un errore… (e molto comune sui plastici) è quello relativo alla sistemazione degli edifici sul terreno. Con preoccupante continuità ho notato, sia dal vivo sia sulle pubblicazioni specialistiche, case ed edifici di quasivoglia tipo (riprodotti magari con ammirevole impegno e precisione) che letteralmente “volano” sul terreno con evidente distacco lungo la linea della base per un imperfetto incollaggio. Un particolare che in sé denota assoluta mancanza di realismo perché ogni edificio (che non sia una palafitta) è ovviamente sempre legato la terreno con continuità lungo i muri perimetrali… “.
Da allora non ho mai mancato di notare questo particolare realizzativo anche se, ad onor del vero, sui lavori pubblicati in periodici esteri tipo Model Railroader e collegati, Loco Revue (ossia quelli che leggo di solito) è abbastanza infrequente notare simili lacune.
Per evitare l’imperdonabile errore, sin dal mio primo fabbricato ho, dunque, cercato un metodo e soprattutto un prodotto che, con semplicità, mi consentisse di eliminare le fessurazioni che affliggono in misura più o meno marcata tutti i kit di fabbricati/impianti o tutti gli accoppiamenti fra questi del il terreno del plastico/diorama.
Ho scartato sin da subito il classico “filo” continuo di erba perché, al vero, ben raramente un fabbricato presenta vegetazione per l’intero suo perimetro.
Volendo privilegiare la facilità d’impiego ho anche eliminato prodotti tipo stucco modellistico o stucco per legno dato il loro basso potere adesivo, perché meno lavorabili rispetto ad altre soluzioni, possono necessitare di carteggia tura e sono di colore spesso non adatto (ad esempio il Milliput Superfine è bianco e, dunque, una volta applicato rende indispensabile un ritocco estetico di colore della zona trattata).
I filler non sono adatti quando si accoppiano fabbricati a basi di terra battuta e quelli di consistenza più fine richiederebbero comunque numerose applicazioni per colmare le fessure più marcate.
Anche in questo caso sono ricorso ai “cugini” plasimodellisti e mutuato un semplicissimo metodo che alcuni di questi usano per eliminare le fessurazioni tra punti di giunzione di parti di kit, ossia l’uso di colla vinilica.
In questo caso la stuccatura è operazione molto agevole e rapida.
Partendo da un fabbricato già incollato alla base.

Si applica con uno stuzzicadente un piccolo quantitativo di colla vinilica lungo il perimetro.

Si elimina l’eccesso con un cottonfioc appena inumidito d’acqua senza premere troppo sulla giunzione ossia lasciando prodotto leggermente in abbondanza (la colla vinilica a differenza dello stucco perde, infatti, parecchio volume una volta essiccata, al punto che le fessurazioni più ampie potrebbero richiedere più applicazioni). Con lo stesso metodo ho stuccato anche il punto di giunzione tra muri perimetrali del fabbricato ed il tetto.

Il giorno seguente può essere completato il lavoro con una sporcatura alla base del fabbricato con pigmenti o simili.

Se non si vuole ricorrere all’invecchiamento e qualora il classico aspetto della colla vinilica essiccata (bianco/grigio semitrasparente) non dovesse risultare compatibile con quella del fabbricato o del terreno è sufficiente aggiungere alla colla, prima della sua applicazione una piccola quantità di colore acrilico cromaticamente compatibile con le parti da stuccare, eventualmente facendo precedere l’applicazione da un test su materiali di scarto per la scelta della giusta tonalità.


martedì 3 giugno 2008

Installazione fascia e manopole tiretti

Nei giorni scorsi ho avuto modo di proseguire i lavori.
Con liste di legno di sezione quadra da 2x2 cm e della lungezza di 9 cm ho realizzato dei supporti per la fascia frontale.


Nelle fasce di masonite da 10 cm di altezza ed in corrispondenza del cavo dei tiretti, ho praticato dei fori con sega a tazza da 38 mm di diametro.


Il bordo dei fori è stato successivamente carteggiato e rinforzato con pennellate di colla vinilica molto diluita. Con la stessa colla (e con il solo ausilio di morsetti e pesi) ho, poi, fissato le fasce alla parte anteriore del modulo.


Agli spigoli del modulo le liste di masonite sono state raccordate tra loro per mezzo di tondini di legno da 3 mm di diametro, incollati e stuccati (sempre con sola colla vinilica) come da foto.


La scelta delle manopole dei tiretti è ricaduta su questo modello che presenta un foro centrale da 4 mm.


Per applicare tutte le manopole alla stessa distanza dalla lista perimetrale del modulo e perfettamente perpendicolari ad essa è stato sufficiente inserire tra manopola e lista degli spessori costanti.


Lo scarto tra diametro del cavo del tiretto (2 mm) e quello del foro della manopola (4 mm) consente un agevole centraggio della manopola in fase di installazione. Anche l'uso di colla ciano in gel aiuta nell'operazione di fine tuning.


La colorazione della fascia verrà eseguita solo a plastico finito.