lunedì 21 aprile 2008

Invecchiamento con i pastelli Carbothello

Uno dei metodi più noti e probabilmente utilizzati nel modellismo per simulare colature di varia natura (principalmente ruggine) è quello che prevede l’impiego di colori ad olio.
Su una base finita con trasparente lucido si applica, con un pennello molto fine, un piccolo punto di colore ad olio non diluito, successivamente si “tira” il colore con un pennello asciutto o leggermente inumidito di diluente sino al raggiungimento del risultato voluto e quindi si sigilla il colore con una seconda mano di trasparente (questa volta opaco).
Questa tecnica presenta vantaggi (su tutti, la finitura lucida consente facili correzioni durante la lavorazione) ma l’inconveniente di richiedere tempi di lavorazione lunghi (almeno uno/due giorni di attesa per la completa essiccazione della base e due/tre per quella dell’olio) ed una buona dosa di manualità ed esperienza del modellista per il raggiungimento di buoni risultati.
Di recente, un plastimodellista italiano, Pierfrancesco Grizi - “aeroplanaro” molto attivo su alcuni forum italiani - ha introdotto una nuova tecnica per realizzare colature, sporcature e sfumature di colore che prevede l’utilizzo di pastelli Carbothello prodotti dalla Stabilo.
I Carbothello sono matite la cui anima è costituita da un materiale a metà strada tra il carboncino e la mina matita. Sono reperibili in negozi di materiali per belle arti e sono disponibili in 60 tonalità, tra cui diverse terre e numerosi grigi (caldi e freddi).
L’enorme vantaggio che questi pastelli concedono al modellista - soprattutto per chi lavora con scale molto piccole come la N nel ferromodellismo, o la 1/72 nel plastimodellismo - è l’estrema precisione e facilità di impiego dello strumento e di dosaggio del prodotto.
Per eseguire una colatura è, infatti, sufficiente realizzare un tratto sulla superficie del modello, con mano leggera, poi con un pennello a setole rigide asciutto si ripassa il tratto (con movimento tipo dry-brush) sfumando a piacimento. I colori possono essere tranquillamente sovrapposti uno all’altro.
Il processo, prealtro, è totalmente reversibile, se il lavoro non dovesse soddisfare, il tratto può essere completamente rimosso con un cottonfioc inumidito di semplice acqua.
L’unica accortezza è quella di applicare il pastello su base rigorosamente opaca.
In vista della realizzazione dei fabbricati ATSF-Route 66 e dell’invecchiamento di carri e loco, ho voluto sperimentare questa tecnica utilizzando come modello un deposito caburanti che ho realizzato recentemente per un modulo Fremo. L’idea è quella di applicare colature di ruggine alle pareti dei serbatoi.


Per il test mi sono procurato (con relativa facilità) una decina di pastelli con varie tonalità di marrone e grigio.

ed un tamponcino per decoupage con stetole corte e rigide (può andar bene anche un pennello tradizionale a cui dovrà essere tagliata la parte teminale delle setole)

Per riprodurre l’effetto colatura, ho applicato una prima base di Light Ochre (cod. 685) su una superficie ampia

poi sfumata con il tamponcino

al quale ho sovrapposto un secondo tratto più sottile di Burnt Umber (cod. 625) anch’esso sfumato ma con mano più leggera

I piccoli punti scuri (realizzati con Bister cod. 635) simulano i punti di ruggine da cui hanno origine le colature.

Una variante della tecnica prevede l’impiego di un pennello (non mutilato) inumidito d’acqua per ripassare il tratto con gesto simile a quello che si esegue quanto si “tira” l’olio.


martedì 8 aprile 2008

Riproduzione del terreno secondo Manfred Neurauter

Manfred Neurauter è un bravo ferromodellista austriaco, membro del gruppo N-Track, il cui modulo stile USA, alla scorsa edizione del Modell Sud di Stoccarda, ha ricevuto un importante riconoscimento nell’ambito del concorso indetto dall’associazione Inganet.

Oltre ad essere un modellista dalle eccellenti doti tecniche, soprattutto per quanto concerne la realizzazione dello scenery, Manfred è persona molto simpatica e disponibile; durante quella manifestazione - in cui ho avuto modo di appezzare le qualità del suo modulo - alla mia richiesta di quali fossero i metodi usati per la realizzazione del terreno, non ha, infatti, esitato ad allestire in pochi istanti una breve sessione pratica in cui ha mostrato una tecnica semplice, efficace e di rapida esecuzione, talmente rapida che ho avuto parecchie difficoltà nel raccogliere una sequenza di immagini delle varie fasi di lavorazione.
Poiché la qualità delle fotografie mi sembra accettabile ho deciso di riproporre quella sequenza sul blog ATSF-Route 66.
Per riprodurre il terreno Neurauter non utilizza prodotti commerciali ma terra vera raccolta in vari siti (dal giardino di casa ai luoghi più disparati degli USA) opportunamente setacciata e suddivisa per colore e granulometria.
In questa prima foto una serie di campioni di terre

Le operazioni di posa iniziano cospargendo l’area da trattare con un primo tono di terra finissima al quale…

... viene sovrapposta, solo su alcune zone, un secondo strato di terra più chiara (sempre finissima), al fine di spezzare la monotonia cromatica

per ottenere variazioni di texture, alcune aree del terreno vengono trattate con terra di tono compatibile ai precedenti ma di grana più grossa

...
la vegetazione bassa viene riprodotta usando Coarse Turf della Woodland Scenics (in questo caso riconfezionato dalla Noch), in due colori, quello chiaro potrebbe essere un Burnt Grass o Light Green e quello più scuro un Medium Green o Dark Green. Nell’immagine viene posato il Coarse più chiaro
....

al quale segue ancora terra a grana grossa ma dal colore più chiaro

poi il Corase più scuro

infine, per fissare terra e schiuma viene dapprima cosparsa l’area con acqua e l'ausilio di uno spruzzatore

e successivamente con colla vinilica molto diluita

In definitiva, con un solo passaggio, vengono realizzati sia il terreno (con aree di diverso colore e consistenza), sia la vegetazione (in differenti colori).

Questo il risultato del metodo applicato al plastico.

In chiusura una breve serie di altre immagini del modulo.