Su una base finita con trasparente lucido si applica, con un pennello molto fine, un piccolo punto di colore ad olio non diluito, successivamente si “tira” il colore con un pennello asciutto o leggermente inumidito di diluente sino al raggiungimento del risultato voluto e quindi si sigilla il colore con una seconda mano di trasparente (questa volta opaco).
I Carbothello sono matite la cui anima è costituita da un materiale a metà strada tra il carboncino e la mina matita. Sono reperibili in negozi di materiali per belle arti e sono disponibili in 60 tonalità, tra cui diverse terre e numerosi grigi (caldi e freddi).
L’enorme vantaggio che questi pastelli concedono al modellista - soprattutto per chi lavora con scale molto piccole come la N nel ferromodellismo, o la 1/72 nel plastimodellismo - è l’estrema precisione e facilità di impiego dello strumento e di dosaggio del prodotto.
Per eseguire una colatura è, infatti, sufficiente realizzare un tratto sulla superficie del modello, con mano leggera, poi con un pennello a setole rigide asciutto si ripassa il tratto (con movimento tipo dry-brush) sfumando a piacimento. I colori possono essere tranquillamente sovrapposti uno all’altro.
Il processo, prealtro, è totalmente reversibile, se il lavoro non dovesse soddisfare, il tratto può essere completamente rimosso con un cottonfioc inumidito di semplice acqua.
L’unica accortezza è quella di applicare il pastello su base rigorosamente opaca.
In vista della realizzazione dei fabbricati ATSF-Route 66 e dell’invecchiamento di carri e loco, ho voluto sperimentare questa tecnica utilizzando come modello un deposito caburanti che ho realizzato recentemente per un modulo Fremo. L’idea è quella di applicare colature di ruggine alle pareti dei serbatoi.
Per il test mi sono procurato (con relativa facilità) una decina di pastelli con varie tonalità di marrone e grigio.
ed un tamponcino per decoupage con stetole corte e rigide (può andar bene anche un pennello tradizionale a cui dovrà essere tagliata la parte teminale delle setole)
Per riprodurre l’effetto colatura, ho applicato una prima base di Light Ochre (cod. 685) su una superficie ampia
poi sfumata con il tamponcino
al quale ho sovrapposto un secondo tratto più sottile di Burnt Umber (cod. 625) anch’esso sfumato ma con mano più leggera
I piccoli punti scuri (realizzati con Bister cod. 635) simulano i punti di ruggine da cui hanno origine le colature.
